Il Passante di Bologna – progetto di potenziamento in sede del sistema autostradale e tangenziale di Bologna – ha ottenuto la certificazione Envision Platinum.
Si tratta del massimo riconoscimento di sostenibilità dell’innovativo protocollo statunitense Envision, il primo sistema di rating per la realizzazione di infrastrutture sostenibili. Un titolo ambito che porta un nuovo primato in casa Autostrade per l’Italia: l’aver progettato la prima infrastruttura europea meritevole del massimo livello. Il Passante è una delle opere principali previste dal piano industriale di Aspi, capace di sintetizzare le competenze messe in campo nella nuova strategia del gruppo: da Tecne che ne ha realizzato la progettazione, alla vocazione green e sostenibile di Elgea e Free To X, fino all’impiego di tecnologie per la mobilità sviluppate da Movyon.
LE NUOVE AREE VERDI
Un’infrastruttura del valore complessivo di 1,5 miliardi che riveste un ruolo centrale per la viabilità del nord est del Paese, caratterizzandosi per una forte impronta sostenibile, nella massima attenzione alla riqualificazione dei tratti urbani su cui insiste. Il progetto prevede infatti 160 ettari di nuove aree verdi e la piantumazione di 35mila alberi, la realizzazione di piste ciclabili per favorire la mobilità sostenibile, interventi di contenimento acustico con 20 chilometri di barriere fonoassorbenti. Il potenziamento del nodo comporterà una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 4,5 milioni di ore l’anno, generando inoltre una diminuzione di emissioni di CO2 nell’intera città metropolitana, quantificabile in circa 1350 tonnellate l’anno. Al progetto del Passante, ICMQ – l’organismo di certificazione indipendente – riconosce la capacità di rispondere alle singole voci previste dalle 5 macrocategorie del protocollo, raggiungendo alti standard in ogni singola area tematica. In primo luogo, il progetto si dimostra in grado di generare un impatto positivo sulla qualità della vita del territorio in cui si colloca, caratterizzandosi per la sua duplice funzione di migliorare la mobilità di uno dei nodi più critici dell’intera rete autostradale italiana (preservando i collegamenti con le principali direttrici, quali la A1, la A13 e la A14), ma anche di potenziare il tratto autostradale urbano.
LE CARATTERISTICHE
Il Passante risponde anche alle caratteristiche previste nella voce “Uso delle risorse”, grazie all’impegno del Gruppo nell’incentivare l’adozione di politiche per la corretta identificazione e allocazione delle risorse necessarie per la realizzazione dell’opera. È proprio nell’ottica di questo approccio sostenibile che Aspi ha aderito alla partnership di Open-es, un’alleanza di sistema finalizzata allo sviluppo sostenibile delle catene di approvvigionamento e delle filiere produttive grazie ad una piattaforma digitale aperta e gratuita per tutte le imprese. L’adesione alla piattaforma Open-es consente al Gruppo di ottimizzare il processo di quantificazione e monitoraggio del grado di sostenibilità di tutti gli attori che compongono la supply chain del Gruppo, accelerando il raggiungimento dei target di decarbonizzazione, in tutte le attività gestite dalla società. Il potenziamento della tangenziale e del nodo bolognese rappresenta quindi un’opportunità a scala territoriale per qualificare la città e i quartieri che attorno ad essa gravitano, mediante creazione di una vera e propria cerniera ambientale e urbana, fatta di connessioni, di involucri e protezioni rispetto al contesto esistente, di nuove dotazioni architettoniche che superano l’immagine dell’infrastruttura viabilistica. La soluzione progettuale proposta si configura come una vera e propria green infrastructure.
I TEMI CENTRALI
«Temi come la salvaguardia delle risorse idriche, il risparmio di suolo, il riutilizzo dei materiali di costruzione, la resilienza delle infrastrutture agli effetti del cambiamento climatico, il contributo alla qualità della vita e agli effetti economici, sono temi già centrali nelle metodologie di progettazione di Aspi», dichiara Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia. «Tutte queste caratteristiche ci hanno guidato nella stesura del progetto del Passante, fino a renderlo un progetto di visione urbanistica più ampia, raggiunto grazie a un costante confronto tecnico con tutte le istituzioni del territorio e con il Mims. Sono le stesse caratteristiche che sono state valutate con grande accuratezza secondo il Protocollo Envision che ne ha attestato il più alto livello di sostenibilità possibile». «Uno dei grandi pregi del protocollo Envision – ha dichiarato Stefano Susani, amministratore delegato di Tecne – è la possibilità di favorire un approccio innovativo alla progettazione e di rendere i traguardi di sostenibilità trasparenti e misurabili. Progettare secondo i criteri di sostenibilità ambientale del protocollo significa anche spingersi a cercare delle soluzioni nuove e creative per raggiungere un livello funzionale di alta qualità con meno sprechi, per garantire un impiego attento delle risorse naturali, per utilizzare materiali innovativi perché provenienti da filiere sostenibili, e così via. Concepire l’infrastruttura con questa visione fondata sulla limitazione degli impatti ha riflessi virtuosi e diretti lungo tutto il suo ciclo di vita, tanto nelle fasi di costruzione quanto in quelle di esercizio».