«La priorità è porre le basi per una riunificazione economica e sociale del Paese. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci aiuta a fare questo balzo in avanti. Per il Sud c'è una quota di 82 miliardi di euro del Pnrr, che diventano 130 miliardi se si aggiungono i fondi strutturali e quelli del React Eu». Lo ha spiegato il ministro del Sud Mara Carfagna intervenuta al webinar "Il Piano – L’economia della prossima generazione" in streaming oggi sulle testate del gruppo Caltagirone Editore (Messaggero, Mattino, Gazzettino, Corriere Adriatico, Quotidiano di Puglia).
«L'impiego di questi fondi – ha sottolineato Carfagna – determinerà una crescita del Sud aggiuntiva del 24 per cento, rispetto al 15 per cento della media nazionale. Si stima che ci sia una crescita dell'occupazione femminile del 5,5% e del 4% di quella giovanile. Significa centinaia di migliaia di donne e di giovani che troveranno occupazione nel Sud».
Il tema dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, ha detto ancora il ministro, «è alla base delle disuguaglianze. I Lep sono una disposizione inserita nella Costituzione ma inattuata da venti anni. La conseguenza è che i fondi nazionali vengono distribuiti non per l'effettivo fabbisogno, ma con il criterio della spesa storica. E questo crea disparità». «Questo principio negli anni ha alimentato le disuguaglianze. Basta considerare alcuni dati. Nel Nord ci sono 32 posti negli asili nido ogni 100 bambini. Al Sud solo 13,5. Questo vale per tutto, per l'assistenza degli anziani, per il trasporto locale, per il tempo pieno nelle scuole. Si tratta di un modello indegno per un paese civile».
«Va superato – ha proseguito il ministro – per evitare che 20 milioni di cittadini debbano scontare un peccato originale, quello di essere nati al Sud. Adesso dobbiamo attuare queste disposizioni sui Lep. Stiamo lavorando sui primi due capitoli, gli asili nido e l'assistenza agli anziani».