Ad un anno dall'insediamento è ora di fare un bilancio sulla politica economica del governo che ha dichiarato di mettere al centro le imprese. Dal fisco al PNRR, dagli appalti alla concorrenza, il registro è cambiato ma l'obiettivo è sempre lo stesso: siamo obbligati a crescere. E per fare il punto sulle cose fattem su quelle messe in cantiere e quelle da fare partiamo dalla fabbrica delle imprese, laddove nascono le start up.
Gli ospiti del webinar di Molto Economia
10.00 – Innovazione e Made in Italy
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy
10.15 – Check up Italia: qual è lo stato di salute dell'economia?
Fabrizio Pagani, Senior Advisor Vitale&Co.
Giovanni Sabatini, Direttore generale Abi
10.30 – Nuovi ordini mondiali: a quale futuro si affacciano le imprese?
Ettore Sequi, Ambasciatore, presidente Sorgenia Spa e V. presidente SACE
Simone Romano, Economica OCSE e IAI
Eleonora Tartufo Ambrosetti, ISPI
Alessandro Aresu, Analista e autore de "Il dominio del XXI secolo. Cina, Stati Uniti e le guerra invisibile della tecnologia"
11.00 – La filiera delle start up
Paola Bonomo, Consigliere indipendente, advisor e business angel
Gabriele Ronchini, Co-founder e CEO Digital Magics
Danila De Stefano, CEO e Founder Unobravo
11.20 – Costruire il futuro
Luigi Capello, CEO LVenture Group
Annalisa Areni, Head of Client Strategies UniCredit
Urso: «Decreto Asset, un svolta sui taxi. Fondi per le start up»
«Il decreto Asset sta in questi minuti per essere approvato in via definitiva alla Camera dei deputati, è un decreto d'urgenza e ringrazio il Parlamento di aver compreso quanto urgente fosse perché l'abbiamo realizzato l'8 agosto e quindi c'erano solo 60 giorni compresa la pausa agostana per convertirlo in legge», afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. In sede di conversione, aggiunge Urso, ci sono stati «alcuni rafforzamenti» sollecitati dal governo. In particolare per i taxi, secondo il ministro, è avvenuta «una svolta dopo tanti anni di attesa perché il decreto rende possibile in tempi rapidissimi la concessione di nuove licenze. Dal sindaco di Roma Gualtieri che «ha detto che la misura non è adeguata» ci sarebbe stata «un'inadempienza conclamata di 4 anni», da sindaco e ministro dell'Economia, per Urso. «Noi in poche settimane abbiamo fatto un decreto legge per fronteggiare l'emergenza e dare un'effettiva soluzione e prevedere, accanto ai concorsi già previsti, una corsia di concorsi straordinari che si possono fare in 15 giorni, evidenza Urso, e in sede di conversione questa misura è stata estesa a tutti i 60 comuni sede di aeroporti.Ancora, arrivano le licenze temporanee fino a 2 anni, coprendo così l'arco temporale che va prima e dopo il Giubileo 2025. Una semplificiazione globale, dunque, alla quale va aggiunta la possibiltà di acquistare un'autovettura ecologica grazie al doppio degli incentivi previsti», ha aggiunto.
Start up e semplificazione
«Sulle start up abbiamo documentato che i fondi sono più che adeguati: si tratta di un tesoretto da 4 miliardi e 350 milioni, di cui oltre mezzo miliardo da contabilizzare entro il 2026. Parte di esso andrà indirizzato subito verso le imprese: abbiamo aperto anche un faro per chiarire l'impego dei fondi del Pnnr, che è stato piuttosto lento. Le start up sono fondamentali per il nostro Paese, ma le risorse pubbliche devono essere ben impiegate, in particolare per coloro che hanno davvero delle idee innovative. Non è un caso che su 16 miliarid di euro ricollocati, quasi 8 sono stati destinati alle imprese innovative e della tecnologia, come impianti di energia rinnovabile. Il governo crede fortemente nella duplice sfida green/digitale e stiamo impegnando tutte le risorse a noi destinate rimanendo perfettamente in linea coi tempi e con gli obiettivi», ha aggiunto Urso .
Giovani imprenditori
«C'è una misura, che riguarda tutte le imprese che ruotano attorno ai giovani imprenditori. Una misura già applicata dal governo Draghi: si tratta della legge sulla concorrenza. Essa stessa è un obiettivo del Pnrr. La novità annunciata ieri è la legge annuale sulla tutela della piccola e media impresa, voluta fortemente dal governo Berlusconi nel 2011, mai attuata dai successivi esecutivi, e che invece è un grande punto di partenza. Una star up, per sua natura, è sempre una piccola impresa. Questa legge andrà così a colmare una parentesi assai lunga e con la sua attuazione aiuteremo tutti quei giovani che attraverso questi hub potranno realizzare il loro progetto, strutturando un modello che sarà fondamentale per il loro futuro», ha detto il ministro.