Carfagna: «Arrivano i bandi per il Recovery, più risorse al Sud»

«Abbiamo costruito una rete di sicurezza per evitare che le risorse del Pnrr vadano sprecate. Non possiamo permetterci di non cogliere questa opportunità. Gli enti locali inadempienti verranno commissariati». È intervenuta anche la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, all’incontro di MoltoEconomia. «Il 2021 è stato l’anno della progettazione del Pnrr, adesso è il momento in cui molte risorse vengono assegnate, dopodiché il grosso della realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza lo vedremo dal 2023 al 2026 e la coesione territoriale è una delle priorità. Per la riduzione dei divari territoriali ci sono a disposizione circa 82 miliardi di euro», ha sottolineato la ministra. Alcune opere, ha assicurato Carfagna, sono già state avviate. Come per esempio la Napoli-Bari. 

LA MACCHINA SI MUOVE

«Il cronoprogramma è molto stringente da qui al 2026: per il Sud abbiamo messo in moto la macchina e chi verrà dopo di noi dovrà portarla a destinazione». La ministra per il Sud e la Coesione territoriale ha ricordato cosa è stato fatto dal governo per mettere gli enti locali del Sud in condizione di gestire e calare a terra i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mancano le risorse umane. Con il concorso Sud dello scorso anno, e il concorso Coesione 2022, il governo puntava a reclutare 2.800 funzionari per l’attuazione del Pnrr, ma le prove non hanno dato l’esito sperato e alla fine sono rimasti scoperti 1.300 posti. «Perciò abbiamo deciso di assegnare ai Comuni le risorse inutilizzate in modo che possano selezionare attraverso la chiamata diretta i tecnici mancanti e farsi trovare pronti all’appuntamento con il Pnrr», ha spiegato la ministra. Più nel dettaglio, Carfagna ha ricordato che è stato «varato un importante piano per l’istruzione e per l’edilizia scolastica per formare il capitale umano al Sud», dove sia il tasso di occupazione femminile che quello di dispersione scolastica sono a livelli preoccupanti. Per istruzione e edilizia scolastica il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette sul piatto 5,2 miliardi.

«Questi interventi favoriranno l’occupazione femminile. Allo stesso tempo, con le risorse che abbiamo reperito in legge di Bilancio, potenzieremo i servizi e i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Penso al Lep per gli asili nido, per esempio. Da qui ai prossimi cinque anni anche nel Mezzogiorno 33 bambini ogni 100 bambini residenti potranno trovare posto negli asili nido. Inoltre accompagneremo al nido quest’anno 15mila bambini e in questo modo puntiamo ad aiutare le madri a cercare un lavoro o a mantenere quello che hanno faticosamente conquistato». A regime per i Lep al Sud verrà stanziato oltre un miliardo di euro. «In cinque anni è previsto il raggiungimento del target, indicato da Bruxelles, del 33% della copertura dei posti del nido. Una soglia rispettata e superata in molte città del Nord, ma che al Sud ancora sembra un miraggio», ha concluso Carfagna.

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